Berlcoso leggi "L'occhio del fotografo" di Michael Freeman. Poi leggilo ancora. Poi ancora. Quando credi di aver capito, per sicurezza, leggilo ancora. Ogni tanto rileggilo.
Considera l'approccio alla fotografia come imparare a guidare: ben pochi salgono in macchina e alla prima volta fanno il tempone alla Nordschleife (per la verità ben pochi fanno il tempone alla Nordschleife). Ergo serve pratica. Tanta pratica. E con occhio critico verso sé stessi, magari con qualcuno che ti dice dove stai sbagliando.
Intanto esci e fotografa con qualche accorgimento:
1) hai un'obiettivo a focale variabile (zoom)? Perfetto. Per un paio di settimane lo mantieni su una focale singola (es. 35mm), così da imparare a muoverti rispetto allo spazio fotografato (considera che ti sto abbreviando i tempi, di solito si consiglia un mese o più, a seconda della difficoltà di utilizzo) e a capire la differenza nei piani di un'inquadratura e nel concetto di angolo di campo: lo stesso soggetto a distanze diverse - con le focali opportune - rimane lo stesso soggetto ma con effetti completamente diversi. Inizia dalle focali "standard", ovvero 35mm (su APS-C ti danno grossomodo l'angolo di campo, con piani diversi, di un sempiterno 50mm su formato pieno), poi apri a 24mm, poi a 20mm, poi alla minima (16, 17, 18 a seconda di quello che usi). Poi prova a salire. Lo zoom non serve ad avvicinare o allontanare, serve a variare l'angolo di campo per avere tanti obiettivi in uno per praticità. Per avvicinare o allontanare il soggetto ci sono le tue gambe. Se non ti è chiaro, ti sarà chiaro;
2) continua a chiederti cosa stai inquadrando e come sei messo tu rispetto al tuo soggetto. Immagini inquadrature più interessanti? Cerca di realizzarle. Impara intanto le regole base della composizione, avrai tempo per disapplicarle quando ti verranno naturali. Pochi nascono geni della fotografia, molti diventano fotografi decenti applicandosi, che basta sapere come muoversi e quando scattare;
3) non pensare "tanto poi recupero in postproduzione", che è una vaccata. Meglio esce la foto, più ne sarai soddisfatto alla fine. In post-produzione si correggono quei difetti inevitabili o le piccole "dimenticanze", non si rende decente una foto merdosa. Solo ad un certo livello si interviene in post-produzione per completare la foto così come l'avevi pensata. per adesso questa è roba che sarebbe meglio non considerare;
4) cerca qualcuno con cui confrontarti. Anche lì, nella terronia del nord, avrete un circolo fotografico. Vacci. Ascolta chi ne sa più di te. Guarda le loro foto, che non serve andare in Africa per scattare panorami interessanti. Magari dietro casa tua, tra case e capannoni, c'è molto più materiale di quanto credi.
Augh, così parlò il Rompicoglioni DOCG.